Salute

Cos’è l’ADHD e come riconoscerlo

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Articolo scritto con la collaborazione di psicoterapiaflegrea.it

L’ADHD, acronimo che sta per “Attention Deficit Hyperactivity Disorder” (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività), è una condizione neurobiologica che colpisce principalmente i bambini ma può persistere anche in età adulta. Questo disturbo si caratterizza per una difficoltà nel mantenere l’attenzione, l’iperattività e l’impulsività. È importante sottolineare che questo deficit non è dovuto a mancanza di disciplina o educazione, ma piuttosto è una condizione che richiede un trattamento adeguato.

Segnali e sintomi dell’ADHD

I segnali del disturbo possono variare da individuo a individuo e possono essere suddivisi in tre categorie principali: inattenzione, iperattività e impulsività.

Nel caso dell’attenzione, le persone con ADHD possono avere difficoltà a concentrarsi su un compito specifico, sembrano spesso distratte, dimenticano facilmente le cose, hanno difficoltà a organizzare i compiti e spesso perdono oggetti. Sono frequenti anche i cambiamenti frequenti di attività senza completarle e la difficoltà a seguire istruzioni complesse.

Per quanto riguarda l’iperattività, i soggetti si mostrano spesso irrequieti, inquieti e agitati. Hanno difficoltà a restare seduti in classe o durante riunioni, si muovono sempre eccessivamente in diverse situazioni e faticano a giocare o ad essere coinvolti in attività tranquille, preferendo invece attività che richiedono uno stimolo costante.

Infine, l’impulsività può manifestarsi attraverso l’interrompere o rispondere prematuramente alle domande, la difficoltà a prendere il proprio turno nella conversazione e possono essere spesso irritabili. Questi sintomi possono causare problemi sia a casa che a scuola e possono influenzare le relazioni sociali e accademiche.

Diagnosi e valutazione

La diagnosi viene effettuata attraverso una valutazione clinica eseguita da uno specialista, come uno psicologo o uno psichiatra. Questa valutazione comprende un’analisi delle informazioni fornite dai genitori, dai caregiver e dagli insegnanti dell’individuo, oltre all’osservazione diretta delle sue condotte e alla valutazione dei sintomi presenti.

È importante notare che non esiste un test specifico per diagnosticare l’ADHD, ma piuttosto si basa su una combinazione di sintomi che persistono nel tempo e che causano difficoltà significative nella vita quotidiana dell’individuo.

Approcci di trattamento

Il trattamento dell’ADHD può includere diverse strategie e approcci, a seconda delle esigenze specifiche dell’individuo. I trattamenti più comuni includono la terapia comportamentale, la terapia farmacologica e l’adozione di modifiche nello stile di vita.

La terapia comportamentale è spesso la prima scelta per i bambini con questo problema. Questa forma di terapia si concentra su strategie di gestione del comportamento, aiuta a promuovere comportamenti positivi e a ridurre gli atteggiamenti impulsivi. Può anche coinvolgere l’addestramento dei genitori per aiutarli a gestire meglio i sintomi del disturbo.

In alcuni casi, possono essere prescritti farmaci per trattare l’ADHD, come gli stimolanti o altri tipi di farmaci che aiutano a migliorare l’attenzione e a ridurre l’iperattività e l’impulsività. È importante sottolineare che questi farmaci vanno sempre prescritti da un medico specialista, che valuterà attentamente i rischi e i benefici per ogni individuo.

Infine, apportare modifiche nello stile di vita può essere di grande aiuto nel gestire il disturbo. Organizzare un ambiente di lavoro o di studio tranquillo e ben strutturato, stabilire routine solide e promuovere uno stile di vita sano attraverso una dieta equilibrata e l’esercizio fisico possono contribuire a ridurre i sintomi e migliorare la qualità di vita delle persone con ADHD.

Consigli per gestire l’ADHD nella vita quotidiana

Oltre ai trattamenti sopra menzionati, ci sono alcune strategie che possono essere utili per gestire l’ADHD nella vita quotidiana. Alcuni consigli pratici includono l’uso di promemoria o di un planner per tenere traccia dei compiti e degli impegni, suddividere compiti complessi in compiti più piccoli e gestibili, ridurre le distrazioni nell’ambiente circostante e stabilire una routine quotidiana ben strutturata.

Inoltre, è importante cercare di educare alla comprensione le persone che stanno a stretto contatto con l’individuo affetto da questo disturbo. L’empatia e il supporto da parte della famiglia, degli amici e degli insegnanti possono fare la differenza nel favorire un ambiente positivo e costruttivo per chi vive con l’ADHD.

Disclaimer: I consigli forniti in questo articolo non devono essere considerati come un parere medico per la diagnosi e il trattamento di condizioni di salute, pertanto si raccomanda di consultare il proprio medico di fiducia.