Lifestyle

Tra tecnologia e pericoli, ecco perchè i minori non dovrebbero usare i social

Da quando i telefoni cellulare hanno iniziato a far parte delle nostre vite abbiamo assistito ad un lento – ma nemmeno troppo – processo di evoluzione che ci ha portato a vivere la quotidianità in maniera totalmente differente.

Basti pensare all’acquisto dei quotidiani: fino a pochi anni fa si era soliti svegliarsi qualche minuto prima per andare in edicola a comprare il giornale di nostro interesse.

Oggi invece questa abitudine è praticamente svanita. Alzi la mano chi ancora lo fa! La maggior parte di noi ha perso la consuetudine di acquistare quotidiani e riviste in favore dei magazine e delle notizie consultabili direttamente dallo smartphone.

Peccato però che a volte, data l’immediatezza con cui sia reperibile una news, l’utente si soffermi solamente sul titolo, al massimo alla lettura di qualche riga, senza proseguire e approfondire il contenuto stesso dell’articolo, prendendo di conseguenza come “oro colato” quanto scritto.

Non sono di certo una novità quelle che vengono definite fake news. Tale fenomeno gioca proprio su questi meccanismi e sulle emozioni delle persone creando articoli finti, realizzati ad hoc, che non sempre risultano facilmente riconoscibili se non con un’accurata ricerca.

Tutto ciò è dovuto per l’appunto alla velocità con cui l’informazione prende piede tra le persone, e dal momento della pubblicizzazione della notizia il tam tam è praticamente istantaneo ed impossibile da controllare.

Questa rapidità di comunicazione non è visibile solamente nel mondo dell’informazione odierna ma anche nelle conversazioni di tutti i giorni. Infatti da quando i servizi di messaggistica istantanea come WhatsApp e Telegram (solo per citare i più utilizzati) hanno preso piede, non sappiamo più farne a meno.

Seppur i rapporti interpersonali siano migliorati, consentendoci così di parlare con amici e parenti quando si vuole e dove si vuole, hanno visto una notevole caratterizzazione poiché nella maggior parte dei casi si tratta di una semplice “radio cronaca” della nostra giornata, basandoci su messaggi e null’altro.

Siamo arrivati al punto di essere felici, o meno, anche quando la persona interessata ci abbia scritto su WhatsApp. Non è per nulla strano assistere a diverbi scaturiti dall’utilizzo di una faccina rispetto ad un’altra (pura follia).

Proprio per questo motivo i colleghi di PhoneToday.it hanno pensato bene di realizzare un interessante articolo sul significato di tutte le emoticon WhatsApp. E’ strano ma oramai è necessario conoscere questo nuovo modo di comunicare al fine di ridurre al minimo tutti i possibili fraintendimenti.

Restando in tema applicazioni di messaggistica istantanea, nell’Unione europea il colosso dell’informazione è al lavoro su un meccanismo per bloccare l’accesso a WhatsApp ai minori di 16 anni.

Questa limitazione sarà in vigore in Italia e in tutta la comunità europea per poi diffondersi, con molta probabilità, a tutti gli Stati confinanti. Nel resto del mondo, invece, l’età minima scenderà a 13 anni.

Un provvedimento “severo” ma necessario per tutelare i minori che spesso non riescono a intercettare i pericoli della rete. Si è pensato di adottare questo provvedimento anche alle piattaforme gestite dal re dei social network, Mark Zuckerberg.

Il motivo di tale scelta potrebbe essere la volontà della società di sgravarsi dalla condizione legale a tutela dei minori in quanto, così facendo, obbligherebbe gli utilizzatori ad accettare il regolamento. Se dovessero violarlo la responsabilità legale ricadrebbe esclusivamente su di loro.

Comunque sia gli smartphone, come detto a inizio articolo, hanno avuto l’importante compito di traghettare tutti noi verso una nuova realtà che per molti aspetti si presenta rosea mentre per altri davvero buia e ricca di incognite che potrebbero farci temere per privacy e sicurezza.

Ma di questo non dovremmo preoccuparci perché quasi sicuramente in un futuro non troppo lontano, verranno introdotti, magari anche nelle scuole, corsi per l’uso corretto di tutte le nuove tecnologie in modo da poterle gestire in completa autonomia senza commettere errori.