La fotografia è una passione alquanto diffusa e non da oggi. Fin dagli albori di questo settore, gli addetti ai lavori lavoravano tra acidi e pellicole nelle camere oscure per fissare sulla carta l’emozione di un istante, un evento, un paesaggio, l’espressione di un volto.
Con il tempo la tecnica si è evoluta, tutto sembra più facile, ma l’amore per la fotografia resta comunque intatta. Infatti i dispositivi mobile attuali lo consentono e con macchine fotografiche anche low cost, è possibile cimentarsi in questa attività ottenendo una certa soddisfazione.
Quando dalla passione si passa al lavoro vero e proprio però, tutto cambia. Se a livello amatoriale non vi sono particolari spese richieste, diventare fotografi professionisti prevede diversi oneri piuttosto consistenti.
Vivere di fotografia, soprattutto in un contesto di pesante tassazione come nel nostro paese, è molto difficile. Nonostante ciò, con una certa abilità, tanta forza di volontà e un pizzico di fortuna, non è un’utopia diventare fotografi professionali di successo.
In questo articolo cercheremo, in maniera piuttosto sintetica, quali sono i costi relativi a questa attività.
I costi legati alla fotografia: dalla formazione agli strumenti per i professionisti
Quando si parla di fotografia e costi, ciò che viene immediatamente in mente è l’esborso richiesto per particolari macchine professionali o alla stampa foto digitali. In realtà, il passo precedente è legato alla formazione del futuro fotografo.
A tal proposito esistono dei veri e propri corsi di laurea fotografica online e non, oltre a decine e decine di corsi (più o meno professionali) e workshop a tema. In tal senso è difficile quantificare i costi: molto dipende dal singolo percorso formativo.
Una volta completata la formazione, è il momento della burocrazia. Un fotografo professionista infatti, deve aprire partita IVA. Per partire senza essere oppresso dalla tassazione selvaggia, può essere utile adottare il regime forfettario (a riguardo, consigliamo di consultare il commercialista di fiducia).
Il commercialista, rappresenta proprio il primo costo. Oltre all’eventuale consulenza preliminare infatti, questo può pesare per 700 o 1.000 e più euro annualmente sulle finanze del neo fotografo professionista.
Ancor prima però, lo stesso professionista richiede un costo (variabile) per aprire la partita IVA. A questo costo poi, va aggiunta l’iscrizione alla camera di commercio (100-150 euro).
Gli oneri sotto il punto di vista delle tasse sono l’INAIL (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) indispensabile per chi lavora a stretto contatto con attrezzature elettriche. Non può poi mancare l’IRPEF e i contributi pensionistici.
Sui singoli lavori poi, va applicata l’IVA. Su questo argomento però, vi è da fare una piccola considerazione.
Secondo la Corte di Giustizia UE, infatti la fotografia può essere considerata oggetto d’arte, dunque soggetta ad aliquote ridotte. Per rientrare in questa categoria, la foto deve essere eseguita dall’artista, firmata e riprodotta in non più di 30 esemplari.
Per ulteriori informazioni, ancora una volta invitiamo a chiedere chiarimenti al commercialista.
L’equipaggiamento di un fotografo professionista
La macchina fotografica professionale ha un costo decisamente maggiore rispetto a un dispositivo amatoriale. Le specifiche tecniche da considerare sono numerose e, trattandosi di ambito professionale, i costi possono risultare molto elevati.
In questo senso, si va dai 500-700 euro fino a superare i 2.000 euro. Molto dipende dal tipo di lavoro che si intende effettuare. Questo strumento essenziale poi, va adeguatamente accompagnato. Gli accessori indispensabili , sono numerosi e comprendono:
- lenti
- obiettivi
- luci
- treppiedi
- cavalletti
- filtri
ed altri complementari, ma non si tratta di oggetti indispensabili per qualunque tipo di fotografo e, nel complesso, è dunque difficile stimare un esborso preciso a cui fare riferimento per l’attività.
Altri costi
Ovviamente i costi legati alla fotografia professionale non si fermano a quanto detto.
Per esempio, è prassi affidarsi anche ad assicurazioni private per avere una maggiore copertura, sia per gli strumenti, sia per eventuali incidenti durante i servizi. In tal senso, è difficile fissare un prezzo preciso: si varia da poche decine di euro fino a un centinaio (a seconda del tipo di compagnia assicurativa).
Oltre alla macchina fotografica in sé, è poi necessario ricorrere ad appositi software (come Adobe Photoshop) per poter gestire al meglio la fase di post-produzione. Se è vero che esistono soluzioni gratuite che possono essere di grande aiuto, i migliori programmi sono a pagamento. Vista la loro natura professionale poi, i costi non sono particolarmente contenuti.
Va poi considerato tutto ciò che è la presenza online del fotografo. Al giorno d’oggi infatti, aspetti come la creazione di un sito Web (con costi legati a dominio e hosting), così come una presenza sui social, sono essenziali per farsi conoscere e attirare possibili clienti o estimatori
Conclusioni
Per diventare fotografi serve una certa somma iniziale. Al di là dei costi legati alla strumentazione, ampiamente preventivabili, vanno anche fatti i conti con la tassazione e gli oneri legati al commercialista.
Se a ciò aggiungiamo l’eventuale assicurazione privata, i software per il fotoritocco e la realizzazione/mantenimento di un sito Web, è facile comprendere come sia particolarmente complicato gestire economicamente tale attività.
Nonostante ciò, tramite il regime forfettario, resta comunque acceso un lumicino di speranza per qualunque fotografo di coronare il suo sogno professionale.