La salute dei lavoratori è un tema centrale perché il lavoro rappresenta una parte fondamentale della nostra vita e se non si opera in un ambiente sicuro e sano le conseguenze potrebbero essere molto pericolose.
Quando si parla di tutela della salute dei lavoratori, bisogna considerare principalmente due questioni: la sicurezza sul lavoro e il benessere sul lavoro.
Nel primo caso parliamo di una sicurezza garantita dalla predisposizione di ambienti sicuri e dalla formazione del personale nel muoversi e agire in sicurezza. Nel secondo caso si considera invece la salute mentale del lavoratore, che può essere minata dallo stress, da un ambiente tossico e da un’organizzazione del lavoro che non tiene conto delle esigenze del lavoratore o della lavoratrice. Su quest’ultimo punto si è molto dibattuto di recente, anche perché sono stati individuati diversi casi di sindrome da burnout, che si manifesta come conseguenza di uno stress da lavoro prolungato.
Le soluzioni per rendere la vita dei lavoratori piacevole sono molteplici e partono sicuramente da un‘attenzione maggiore alle persone e da un ascolto attivo.
Ecco cosa sapere per tutelare la salute dei lavoratori.
Sicurezza sul lavoro: cosa sapere
La normativa di riferimento per la sicurezza sui luoghi di lavoro è la legge 81/2008, che contiene tutte le indicazioni per rendere un ambiente di lavoro sicuro e per garantire l’equilibrio psicofisico dei lavoratori. Uno dei documenti chiave per la sicurezza sul lavoro è il documento di valutazione dei rischi che stabilisce quali siano i rischi per il lavoratore in base al tipo di azienda e alla mansione che svolge. Il documento viene redatto insieme a professionisti. Uno di questi è il medico competente, che deve anche assicurarsi che il lavoratore sia sempre tutelato anche dal punto di vista della salute mentale.
Nello svolgimento delle attività è fondamentale che il lavoratore sia formato e informato in base a ciò che deve fare e come lo deve fare. Una componente importante della sicurezza sul lavoro è infatti la piena consapevolezza nell’utilizzo dell’apparecchiatura e la conoscenza dei proprio diritti e dei propri doveri. I lavoratori devono essere parte attiva in questo, perché le conseguenze di un’errata gestione della sicurezza possono essere molto gravi. Secondo i dati Inail, nel 2023 sono aumentate le denunce per malattie professionali, anche se sono in diminuzione i numeri per gli infortuni sul lavoro. La denuncia di patologie legate alla propria professione fa pensare a una maggiore presa di coscienza da parte dei lavoratori nel tutelare la propria salute, soprattutto quella psicologica.
Ambiente di lavoro e salute: cosa sapere
Per quanto riguarda l’ambiente di lavoro e quindi la tutela delle condizioni di stress o di situazioni che minano l’equilibrio psicofisico dei lavoratori e dei lavoratrici, è l’articolo 2087 del codice civile a essere di riferimento. In esso viene sancito l’obbligo da parte del datore di lavoro di tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei propri dipendenti. Il datore di lavoro deve dunque predisporre innanzitutto un ambiente che sia accogliente e funzionale al lavoro da svolgere, ma curare anche l’aspetto del benessere mentale. Per fare questo occorrono due cose: una predisposizione al coinvolgimento e alla motivazione e una gestione del team che parte già dalla selezione. Dalle rilevazioni di Gallup pubblicate nel Global Workplace Report, l’Italia è il paese d’Europa in cui i lavoratori sono più stressati per mancanza di coinvolgimento. Solo il 4% degli italiani si sente coinvolto e lavora perché motivato per far crescere l’azienda. A incidere inoltre sullo stress sono anche i salari bassi, che in alcuni settori raggiungono livelli vicini allo sfruttamento. Bisognerebbe quindi lavorare soprattutto dal punto di vista culturale per far emergere una nuova visione del lavoro, non più legata all’idea di avere uno stipendio ma di contribuire a un progetto più grande, che include anche la promozione dei valori dell’azienda. Ciò avviene però se si creano dei presupposti che permettano al lavoratore e alla lavoratrice di creare un legame con l’azienda basato sulla trasparenza e sulla fiducia.
I pericoli per la salute dei lavoratori
I pericoli per la salute dei lavoratori sono molteplici e si suddividono in due grandi categorie: quelli fisici e quelli mentali.
I pericoli fisici riguardano in percentuale maggiore le persone che lavorano all’aperto, a contatto con sostanze dannose o in contesti rischiosi. In questo caso la tutela deve partire da una formazione personale e dall’assicurarsi che il datore di lavoro abbia seguito tutte le procedure necessarie. I rischi per la salute fisica ci sono anche per le persone che lavorano al pc o in una postazione fissa. Ci possono essere danni alla vista per la visualizzazione continua di schermi o danni alla schiena per una posizione da seduti prolungata.
Dal punto di vista della salute mentale, il rischio principale per i lavoratori è lo stress, provocato da un carico di lavoro eccessivo, dalla presenza di persone nell’ambiente di lavoro che non hanno un approccio positivo e dal carico di responsabilità non commisurato. Il consiglio è di parlarne sempre quando si è in difficoltà, prima che il malumore possa sfociare in patologie più preoccupanti e avere conseguenze anche nella vita privata.